Intorno agli anni 60 con le prime mura della chiesa della SS Trinità nasce anche la sala denominata a quel tempo Cinema Excelsior.
Nasce e cresce una comunità e a fianco di essa anche una piccola attività ricreativa e di intrattenimento per giovani con i matiné della domenica mattina dopo la messa e con i cineforum serali per i non più giovani . La sala viene utilizzata anche per le recite parrocchiali di Natale o fine anno, rimaste ancora oggi come tradizione.
Con la televisione e i nuovi mezzi multimediali il cinema va in crisi e così anche il cinema Excelsior praticamente chiude i battenti conoscendo un periodo di grande silenzio a cui, anche il cambio del nome in President a nulla giova.
Con gli anni 2000 arriva, a gestire il cinema per conto della parrocchia, la Famiglia Piasinteina su incarico di Don Riccardo Alessandrini, incarico confermato poi dal subentrato parroco Mons. Luigi Chiesa.
Il cinema diventa Teatro President.
Non è facile ridare vita ad un ambiente dove vita non c’è: si tratta non di riorganizzare ma di rianimare in un tempo in cui televisione e poi internet hanno ridisegnato le modalità percettive, comunicative e l’uso del tempo libero, e dunque anche le caratteristiche dello spettatore teatrale, le sue percezioni e reazioni, le sue esigenze.
Dunque non è facile contrastare i nuovi media concorrenti del teatro; ma rappresenta una sfida interessante recuperare un rapporto più vicino, più personale, più partecipativo dello spettatore.
Inizia l’attività in punta di piedi con alcune commedie dialettali per arrivare ad avere ogni anno una rassegna di commedie dialettali interpretate dalle maggiori compagnie di Piacenza e della provincia
Ma non ci si accontenta di questo e sfidando una vecchia concezione di teatro che vedeva ogni ambiente specializzato in una tipologia di rappresentazione o solo dialettale o solo di prosa o solo di lirica si spezzano le barriere e si inizia a introdurre commedie in lingua e poi concerti di musica leggera, lirica, rock e poi si apre alle scuole accogliendo saggi, rappresentazioni, concorsi…trasformando presto il Teatro da un servizio a un valore.
Può essere rischioso parlare di valore perché la parola in sé potrebbe presupporre un valore alto come qualità estetica ed artistica, e a questo si è sempre puntato, ma sarebbe riduttivo! Quello che invece si è cercato di realizzare è un processo di socializzazione, andando sempre incontro all’utente con prezzi assolutamente accessibili, mantenendo uno spirito libero e aperto alle forme nuove.
Ma il valore più grande viene forse espresso nella collaborazione con le scuole, offrendo un ambiente accogliente e disponibile e mettendosi al servizio dei giovani utenti nella consapevolezza che il binomio Teatro e Scuola rappresenta un’opportunità pedagogica di altissimo valore.
Il Teatro fatto in tenera età consente infatti lo sviluppo armonioso della personalità dei ragazzi. E’ una scuola di umanità. Regala soddisfazioni che aiutano ad acquisire fiducia in sé stessi e rafforza l’autostima. Lavorare con i compagni offre l’opportunità di conoscerli trascorrendo del tempo insieme in modo più rilassante e sereno. Con il Teatro e i suoi preziosi strumenti i ragazzi vengono condotti in un percorso di ricerca dentro di sé, volto a favorire una costruttiva gestione delle proprie emozioni, una maggiore consapevolezza del proprio modo di essere alla scoperta di forze preziose per sostenere e affrontare situazioni difficili, sentimenti contrastanti, emozioni forti e spiccare il volo con ali più sicure e resistenti.
Ma in un ventaglio così ampio di iniziative chissà quale motore muove questa macchina: nessun staff, nessun professionista impegnato a tempo pieno, nessun organico dipendente a realizzare tutto questo cammino, questa evoluzione, questa crescita ma solo tanta passione, cuore e amore al teatro e alla vita, si, alla vita, perché in ogni pagina che è stata girata ognuno può leggere il riso, il pianto, la gioia, il canto, il dolore…
A Charlie Chaplin è attribuita questa frase: “La vita è un’opera di teatro che non ha prove iniziali… Quindi, canta, ridi, balla, ama, piangi e vivi intensamente ogni momento della tua vita… prima che cali il sipario e l’opera finisca senza applausi.”
Per questo, anche se da soli, senza grandi aiuti, senza sostegni e incoraggiamenti…si è continuato ad andare avanti per amore e a servizio della città, offrendo valore alla nostra gente, alla nostra cultura, alla nostra storia, alle nostre tradizioni.